Ti stupiremo, o forse no, dicendoti che in Sardegna è possibile trascorrere una vacanza piacevole e tranquilla anche nei mesi non estivi. Infatti, grazie al clima dell’Isola ci si può godere l’ultimo caldo sole nelle spiagge semi deserte, senza la massa turistica estiva. Fra le altre cose, queste temperature miti sono perfette per avventurarsi in un tour delle città regie della Sardegna.
Quando parliamo di città regie ci riferiamo ai 7 centri urbani, i quali acquisirono il titolo di città, tra il XIV e XVI secolo, nel periodo della dominazione iberica in Sardegna. Dunque, quali sono queste città? Da Cagliari, a Iglesias, passando per Sassari e Castelsardo, fino ad arrivare a Oristano, Bosa e Alghero.
Sebbene queste città siano diverse in termini di grandezza e abitanti, hanno comunque delle caratteristiche architettoniche dal tratto iberico pressoché identiche. Segni, questi, che rimandano ad un passato difficile, ma altrettanto affascinante. Basti pensare che ad Alghero, addirittura, ancora oggi si parla il catalano, un’importante eredità lasciata dalla dominazione catalano-aragonese.
Scopriamo nel dettaglio tutte le curiosità sulle città regie della Sardegna.
1. Cagliari
Quando i catalano-aragonesi decisero di conquistare il Regno di Sardegna e Corsica, edificarono una roccaforte sul Colle di Bonaria, a Cagliari, intorno al 1324. In seguito al ripopolamento dei catalani, la città assunse la nuova denominazione di Castel de Caller – poi solo Caller – divenendo, allo stesso tempo, città regia di Sardegna non sottomessa al feudatario. In questo modo, le tasse venivano pagate direttamente al sovrano.
D’altra parte, i vantaggi dell’appartenenza a Cagliari erano notevoli. Innanzitutto, nella città avevano sede le istituzioni governative, ossia i viceré. Inoltre, si trovavano anche le rappresentanze ecclesiastiche, militari, nonché una fitta presenza di esponenti nobili e feudatari.
Non solo. Gli abitanti del capoluogo cagliaritano potevano far legna a titolo gratuito nelle foreste di Capoterra, anch’esse infeudate. Non è un caso, infatti, che la cittadinanza fosse concessa con molta cautela.
Ancora oggi, Cagliari città regia è identificabile alla vista dell’imponente Bastione Saint Remy in cui è racchiuso un passato fatto di guerre, ritrovamenti e antiche tradizioni millenarie. Anche i pittoreschi quartieri di Marina e Castello meritano una visita, alla scoperta di musei, piazze, chiese, parchi, ma anche di tanto divertimento nei locali notturni.
Ma anche il mare è tanto apprezzato. Difatti, Cagliari – chiamata anche Città del Sole – si affaccia sul Golfo degli Angeli, il quale può vantare un esteso litorale, la Spiaggia del Poetto.
2. Città Regie di Sardegna: Iglesias
Il 6 febbraio 1324 segna una data importante per la città di Iglesias. Infatti, proprio in questa data e dopo 7 lunghissimi mesi, la città passò al controllo dei catalano-aragonesi i quali riconobbero Iglesias come Città Regia del Regno di Sardegna già il giorno dopo all’istituzione del regno.
Tuttavia, l’acquisizione non fu del tutto semplice. Le tensioni politiche indussero i sovrani, per ben due volte, a costituire un feudo da donare ai sudditi più meritevoli e fedeli, ma i cittadini imposero le loro prerogative mandando in fumo il tentativo di infeudazione e portando all’affrancamento dell’8 febbraio 1450.
Al tempo, Iglesias era governata da un Capitano di Giustizia e da un Consiglio Elettivo con a capo il Giurato Capo. Tali politiche permettevano agli iglesienti il beneficio di varie prerogative nelle campagne vicine alla città.
In aggiunta, la città di Iglesias era un importante polo minerario. Un riconoscimento che ha portato il riconoscimento dell’Unesco come patrimonio archeologico industriale adibendo anche un apposito Museo dell’Arte Mineraria. E poi, come si può intuire dal nome, sono innumerevoli le chiese presenti nel centro cittadino.
Un consiglio? Non perderti il Torneo della Balestra e il Corteo Medievale nel mese di agosto.
3. Oristano
Continuando il nostro tour tra le città regie di Sardegna arriviamo ad Oristano. Questa cittadina era l’antica capitale del Giudicato d’Arborea controllata dal marchese di Oristano che controllava anche i tre Campidani di Oristano, ossia il Campidano Maggiore, il Campidano di Milis ed il Campidano di Simaxis.
Pertanto, rimangono invariate le attrazioni archeologiche come la Torre di San Cristoforo e la Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Ma sai qual è l’evento più atteso in città durante tutto l’anno? L’amatissima Sartiglia, una manifestazione equestre storica che si tiene a Carnevale. Per cui, se capiti in città, non puoi assolutamente perdertela.
In aggiunta, vicino alla città sono presenti numerose lagune, molto amate dai pescatori, e altrettante spiagge paradisiache, tra cui quelle della Penisola del Sinis.
4. Città Regie Sardegna: Bosa
A differenza delle precedenti città, Bosa fu soggetta sia ad amministrazione regia che feudale. Soprattutto, nel 1469, subì l’infeudazione prima dell’ammiraglio Juan Vilamarì e poi di Isabel Vilamarì che riuscì persino ad ottenere il diritto di commercio nel Porto di Bosa, finora riservato ad Oristano, riuscendo così ad espandere la vantaggiosa pesca al corallo.
Oltre ciò, il regime feudale non fu limitante per la vita dei bosani, i quali continuavano a vantare con affetto la principessa.
Così Bosa, regolamentata da un governo diretto e da uno statuto giuridico autonomo, divenne una delle sette città regie di Sardegna. Purtroppo, però, tutti questi privilegi rimasero tali sino alla riforma dei Consigli Civici, approvata da re Carlo Emanuele III di Savoia.
Va da sé che se vuoi fare una visita a Bosa, rimarrai incantato/a dall’esplosione di colori vivaci delle case, circondate dal Colle di Serravalle e dal fiume Temo. Insomma, ti sembrerà di stare in un quadro dipinto da un pittore.
Curiosità. Bosa è l’unica città in Sardegna edificata vicino all’estuario di un fiume.
5. Alghero
È il 1353 quando la città di Alghero passò nelle mani dei catalano-aragonesi, i quali cacciarono sardi e liguri. Pertanto, la Casa d’Aragona convertì Alghero in una città regia della Sardegna, concedendole, allo stesso tempo, una serie di vantaggi.
Per ben quattro secoli, la città rimase sotto la dominazione prima catalano-aragonese e poi spagnola. La conseguenza del ripopolamento dei catalani ha lasciato tracce nell’uso della lingua catalana in variante algherese sancendo il profondo legame culturale con la Catalogna.
Oggi, Alghero è conosciuta come la Riviera del Corallo grazie alla sua importante produzione dell’oro rosso del mare. Inoltre, la città gode di un bellissimo centro storico medievale nelle immediate vicinanze del mare.
Tra le altre cose puoi ammirare la Marina Protetta di Capo Caccia, la suggestiva Grotta di Nettuno e la tenuta vinicola Sella e Mosca.
6. Città Regie di Sardegna: Sassari
Sassari divenne città regia di Sardegna il 20 agosto 1331 acquisendo anche una serie di diritti feudali sul territorio della Nurra. La conseguenza di questa dipendenza ha fatto sì che il comune di Sassari fosse uno dei più estesi in Italia.
Difatti, Sassari è il più importante centro del nord della Sardegna. Tra le sue vie è possibile visitare edifici religiosi e siti archeologici, tra cui l’altare megalitico nel Monte d’Accoddi.
Se capiti a Sassari nel periodo di Ferragosto, ricorda che il 14 e il 15 agosto si celebra la Discesa dei Candelieri, una processione danzante con ceri simbolici.
7. Castelsardo
Castelsardo, grazie al suo ruolo di piazzaforte, rappresentava un importante polo strategico per difendere l’intero regno nonostante fosse una cittadina molto piccola. Nel 1448, Castelsardo divenne una città regia ed entrò a far parte degli insediamenti catalano-aragonesi.
Inizialmente, cambiò il nome in Castellaragonese e poi assunse quello ufficiale di Castelsardo solo a partire dal 1769.
Chiaramente, ancora oggi l’antico borgo sorge su uno sperone roccioso affacciato sul mare conservando ripide scale e strette vie.
Cosa puoi visitare? Indubbiamente non puoi perderti il Castello dei Doria e la Cattedrale di Sant’Antonio Abate. E poi, se ami scoprire le tradizioni religiose e folkloristiche, dovresti partecipare ai riti della Settimana Santa con evidenti influenze iberiche.
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